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ZAVORRE IDEOLOGICHE: LA TENTAZIONE ANARCHICA

IT/EN


di Χείρων





Grazie al confronto con l’esperienza di alcuni membri presenti alla manifestazione di Sainte-Soline, il nostro Movimento ha identificato alcune zavorre ideologiche di cui, a nostro avviso, parte degli ambienti contestatari dovrebbero definitivamente liberarsi. Tali zavorre derivano da quella che abbiamo deciso di definire come tentazione anarchica.


Dal momento in cui si dà organizzazione, dal momento in cui si dà vita sociale, si dà anche e necessariamente principio (ἀρχή) di vita e d’organizzazione sociale: quindi una sorgente di potere e d’azione egemonica. L’egemonia esprime il ruolo di guida assunto da una certa cultura, espressione di determinati interessi e gruppi sociali, nell’orientare il percorso e la destinazione di una società, quindi a farsi ideologia. O ancora: l’egemonia esprime l’azione persuasiva tramite cui una certa ideologia tende a compenetrare la società al punto da far identificare i suoi interessi con quelli di ogni altro gruppo sociale, al punto da far sì che la sua etica particolare venga naturalizzata (ossia riprodotta naturalmente, macchinalmente) nei membri di una data società. Ogni ideologia tende a replicarsi, ogni ideologia ha una vocazione egemonica. La differenza – essenziale – è il modo, lo stile, quindi il prodotto di tale replicazione. Una civiltà industriale produce consumatori (quindi riproduce in essi un’etica del consumo) non diversamente da come una civiltà teologica produce fedeli (quindi la riproduzione di un’etica legata a norme ed a precetti definiti da una gerarchia religiosa) o da come una civiltà nomade preistorica produceva cacciatori e raccoglitori.


Ma questa azione, ma l’esistenza di questo principio di potere e di riproduzione etica è iscritta nella natura stessa dell’uomo. Occorre decidere: o si abbandona la tentazione anarchica, con tutto ciò che ne deriva, o si abbandona un’antropologia millenaria (per farla breve: l’uomo considerato in quanto animale sociale) e la forma d’umanità storicamente radicata in essa. Tertium non datur: togliete tale principio di potere dalle istituzioni politiche e si sposterà in altre istituzioni, toglietela da queste, si sposterà di volta in volta in qualche altro soggetto sempre più circoscritto, fino a riprodursi in qualche forma più o meno riconosciuta di tribalismo o della sua manifestazione moderna: le varie lobby. Di gerarchia in gerarchia, che lo si voglia o meno. Il potere aborre il vuoto.


Se la cultura egemonica è corrotta, anche la sua ideologia sarà tale e così ogni cosa tenderà parimenti a corrompersi sotto la sua influenza. Da una radice marcia non nasce nulla di sano. Per questo motivo l’azione culturale del nostro Movimento consiste prima di tutto nello smascherare il marcio alla base di certe ideologie, per poi cercare di avanzare formule diverse. In tal senso, la nostra lotta non può che essere radicale.



 

IDEOLOGICAL DEAD WEIGHTS:

THE ANARCHIC TEMPTATION


Thanks to the confrontation with the experience of some of the members present at the Sainte-Soline demonstration, our movement has identified some ideological dead weights which, in our opinion, part of the protest circles should definitely get rid of. These ideological dead weights derive from what we have decided to call the anarchic temptation.


From the moment a certain organisation exists, from the moment a certain form of social life exists, it also and necessarily exists a principle (ἀρχή) of social life and organisation: hence a source of hegemonic power and action. Hegemony expresses the leading role assumed by a certain culture - expression of certain interests and social groups - in orienting the path and destination of a society, thus becoming an ideology. Or again: hegemony expresses the persuasive action through which a certain ideology tends to interpenetrate society to the point that its interests are identified with those of every other social group, to the point that its particular ethos is naturalised (i.e. naturally, mechanically reproduced) in the members of a given society. Every ideology tends to replicate itself, every ideology has a hegemonic vocation. The (essential) difference is the manner, the style, hence the product of that replication. An industrial civilisation produces consumers (thus reproducing in them an ethic of consumption) just as a theological civilisation produces believers (thus reproducing an ethic linked to norms and precepts defined by a religious hierarchy) or as a prehistoric nomadic civilisation produced hunters and gatherers.


But this action, but the existence of this principle of power and ethical reproduction is inscribed in the very nature of man. A decision must be taken: either we abandon the anarchic temptation, with all that it entails, or we abandon a millenary anthropology (to put it briefly: man considered as a social animal) and the form of humanity historically rooted in it. Tertium non datur: remove this principle of power from political institutions and it will move into other institutions: remove it from these, it will move again and again into some other more and more circumscribed subject... until it would reproduce itself in some more or less recognised form of tribalism or its modern manifestation: the various lobbies. From hierarchy to hierarchy, whether we like it or not. Power abhors a vacuum.


If the hegemonic culture is corrupt its ideology will also and thus everything, under its influence, will similarly tend to corrupt. From a rotten root we cannot expect anything healthy. This is why the cultural action of our Movement primarily consists in unmasking the rottenness at the root of certain ideologies, then in trying to advance different formulas. In this sense, our struggle can only be radical.




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